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domenica 6 aprile 2014

Nuovo studio rivela le origini di crani allungati nel Bacino dei Carpazi

Una nuova ricerca pubblicata questo mese sulla rivista Neurosurgical Focus, ha cercato di svelare la storia, l'origine e il contesto etnico dei teschi allungati presenti nel bacino dei Carpazi, nell'Europa centro-orientale nel territorio dell'Ungheria.


Alcuni dei crani allungati presenti nel bacino dei Carpazi Fonte delle foto

Il fenomeno dei crani allungati è stato osservato in tutti i continenti e nelle diverse culture di tutto il mondo. Mentre alcuni teschi mostrano un allungamento di natura genetica, come quelli di Paracas, in Perù, è anche ben noto che diversi gruppi di persone in tutto il mondo usavano modificare intenzionalmente la forma del cranio attraverso la pratica nota come deformazione cranica, eseguita con l'aiuto di una forte pressione esercitata sulla testa, di solito dal primo giorno di vita sino ai 3 anni di età.

La pratica di deformazione intenzionale del cranio era un tempo diffusa in tutto il mondo, già a partire dal tardo Paleolitico, ma forse anche prima. Nel bacino dei Carpazi, i teschi allungati risalgono alla tarda Età del Ferro, conosciuta in questa regione come il Periodo di Unno-germanico (5° - 6° secolo d.C.), e sono stati ritrovati negli antichi insediamenti di tutti i popoli di questo vasto territorio: Sarmati, Alani, Goti e Unni. Più di 200 crani allungati sono stati trovati nel Bacino dei Carpazi fino ad oggi.


Ricostruzione del volto di una donna del 5° secolo appartenente alle tribù orientali dei Goti, scoperta in Austria. fonte foto.

Gli Unni occuparono il bacino dei Carpazi dal 5° secolo e da qui condussero le campagne contro le diverse regioni d'Europa. Dopo la morte di Attila, capo degli Unni, avvenuta nel 453 d.C., molte tribù germaniche si ribellarono contro gli Unni che vennero cacciati dal bacino dei Carpazi. La rilevante diffusione della deformazione cranica artificiale in Europa e nel bacino dei Carpazi può essere attribuita ai movimenti degli Unni, avvenuti nel 4° e 5° secolo, che spinsero le popolazioni di origini germaniche verso ovest. L'usanza è sopravvissuta tra le popolazioni fino all'inizio del 7° secolo.

Un team di ricercatori dell'Università di Debrecen e del College of Nyiregyhaza in Ungheria ha studiato un sottogruppo di nove crani allungati portati alla luce tra il 1996 e il 2005 dai due cimiteri distanti tra loro 70 chilometri, nella parte nord-orientale della grande pianura ungherese. Il loro obiettivo è stato quello di mettere in luce l'origine e il contesto storico di questa usanza praticata nel Bacino dei Carpazi. 

La ricerca ha rivelato che i crani appartenevano a uomini e donne, sia adulti che adolescenti, di età compresa tra i 15 e gli 80 anni. Tutti i teschi hanno caratteristiche della razza Europoide, che connotavano sia gli Unni che le tribù germaniche su larga scala. Si delineano quattro tipi principali di deformazione cranica - obliquo tabellare, tabellare eretto, obliquo circolare, ed eretto circolare - ottenuti attraverso diversi metodi, tra cui la compressione del cranio con elementi rigidi solidi, oppure con strumenti più flessibili come bende, fasce, nastri e acconciature. I teschi variano da un po' deformato a deformato pesantemente.



Disegni che illustrano diverse tecniche di modifica intenzionale del cranio utilizzate nel Bacino dei Carpazi. A. Oggetto rigido pressato da una benda, B. Bendaggio semplice, C. Doppio bendaggio. fonte immagine.

Esaminando le caratteristiche dei teschi sullo sfondo di documenti storici relativi alla grande migrazione di popolazioni provenienti dall'Asia verso l'Europa, insieme con la presenza di teschi allungati in altre regioni in tutta l'Asia e l'Europa, gli autori dello studio hanno concluso che la presenza di teschi allungati nel Bacino dei Carpazi è probabilmente legata ai movimenti degli Unni.

"Questa popolazione è entrata in contatto con gli Alani turchi che usavano la deformazione cranica", scrivono gli autori dello studio. "Gli Unni possono essere considerati solo come dei trasmettitori e non gli sviluppatori di questa tradizione".

Gli autori sostengono che questa usanza si sia diffusa da est a ovest in 6 fasi, a partire da 4000 anni fa. Partendo dall'Asia centrale, nel territorio occidentale del Tien-Shan, passando attraverso il Caucaso e le steppe di Kalymykia, fino al bacino del Danubio (l'attuale Romania, Serbia, Croazia, Slovenia, Austria, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca), per poi dividersi in tre regioni distinte - il Gruppo Germanico Centrale, in cui curiosamente i teschi allungati erano tutti di sesso femminile; il Gruppo Germanico del sud e Sud-ovest, conosciuto dai siti di sepoltura nei territori bavaresi e renani; e il Gruppo del Rodano - che si trova nel sud-ovest della Svizzera, l'est della Francia e il nord Italia.



Mappa che mostra la diffusione del costume della deformazione cranica dall'Asia centrale verso l'Europa centrale e occidentale in sei fasi. I - Gruppo Asiatico Centrale, II - Gruppo Caucasico, della regione del Volga e della steppa di Kalmykia, III - Gruppo del Bacino del Danubio, IV - Gruppo Germanico Centrale, V - Gruppo Germanico del sud e Sud-ovest, VI - Gruppo del Rodano. fonte immagine.



I teschi allungati del Bacino dei Carpazi appartenevano al Gruppo del bacino del Danubio, che rappresentava la terza fase nell'espansione eurasiatica del costume trasmesso dagli Unni da est a ovest. Gli autori dello studio ritengono che l'allungamento del cranio denotava un migliore status sociale degli individui e fosse un segno di appartenenza etnica in Europa centrale.

"E' concepibile che i popoli germanici abbiano adottato le abitudini degli Unni (inclusa l'intenzionale deformazione cranica) in primo luogo perché volevano essere integrati nell'Impero Unno e adattarsi ai conquistatori", scrivono gli autori dello studio. 

Mentre lo studio getta nuova luce sulla consuetudine di deformazione cranica in Europa, e in particolare in Ungheria, è nostra opinione che gli autori non hanno adeguatamente spiegato il motivo per cui così tanti gruppi di persone si sono sforzati tanto per trasformare la forma del loro cranio. Per scoprire questa risposta, è necessario risalire alle più antiche origini di questa usanza. Chi furono i primi a modificare i loro crani? Volevano forse emulare un gruppo elitario di persone che era venuto prima di loro? Se sì, chi?

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