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domenica 15 novembre 2015

Scoperta una antica rete fluviale sotto le sabbie del Sahara

Le immagini radar del deserto della Mauritania hanno rivelato un fiume che si estendeva per oltre 500 km e suggeriscono che una volta la flora e la fauna selvatica prosperavano in questi luoghi.

Un'immagine radar dei paleo-fiumi scoperti.
L'acqua potrebbe avere percorso questa rete di canali
appena scoperta fino a 5000 anni fa. Fotografia: Philippe Paillou

Una vasta rete di fiumi che un tempo portava l'acqua per centinaia di chilometri attraverso il Sahara occidentale è stata scoperta sotto le sabbie riarse della Mauritania.

Le immagini radar riprese da un satellite giapponese di osservazione della Terra hanno individuato l'antico sistema fluviale sotto la superficie polverosa poco profonda, a quanto pare si snoda per più di 500 chilometri dall'interno verso la costa.

La via d'acqua sepolta potrebbe aver fatto parte del fiume Tamanrasett che si pensa scorresse attraverso parti del Sahara occidentale in tempi antichi originando da fonti nelle montagne meridionali dell'Atlante e dagli altipiani dell'Hoggar in quella che oggi è l'Algeria.

Il team a guida francese dietro la scoperta ritiene che il fiume portasse l'acqua al mare durante i periodi umidi occorsi nella regione negli ultimi 245000 anni. L'acqua potrebbe essere scorsa attraverso questi canali fino a 5000 anni fa.

Il fiume avrebbe aiutato le persone, la flora e la fauna a prosperare in quello che oggi è una terra deserta, e avrebbe trasportato nutrienti essenziali per gli organismi marini. Se scorresse ancora oggi, il sistema fluviale sarebbe il 12° tra i più grandi della Terra, scrivono i ricercatori sulla rivista Nature Communications.

Le immagini scattate dal satellite hanno rivelato che i letti dei fiumi nascosti sono allineati quasi perfettamente con un enorme canyon sottomarino che si estende nelle acque al largo della costa della Mauritania a più di tre chilometri di profondità. Mappato per la prima volta nel 2003, il Cap Timiris Canyon è largo 2,5 km.

I contorni e il corso principale del fiume Tamanrasett disegnati in blu e grigio, rispettivamente. Il fiume recentemente identificato e Cap Timiris Canyon sono in blu scuro all'estrema sinistra della mappa. Fotografia: Nature Communications

Russell Wynn del National Oceanography Centre di Southampton è stato tra i ricercatori che hanno creato la prima mappa 3D del canyon dalla nave di ricerca tedesca Meteor. Carote di sedimenti portati dal fondo del canyon contenevano particelle fluviali a grana fine che hanno suggerito che un enorme fiume si era formato prima, e successivamente immesso, nel profondo canale scavato nella piattaforma continentale.

"E' una grande storia di investigazione geologica e conferma più direttamente quello che ci aspettavamo. Questa è la prova più convincente che in passato ci fu un grande sistema fluviale che alimentava questo canyon", ha detto Wynn, che non è stato coinvolto nello studio più recente. "Ci dice che non più tardi di 5-6000 anni fa, il deserto del Sahara è stato un attivo e molto vivace sistema fluviale."

In pieno flusso, il fiume avrebbe portato materiale organico dalla terra nell'oceano, dove ha sostenuto un ricco ecosistema di filtratori ed altri organismi nel canyon. Ma il fiume era troppo distruttivo, scatenando correnti rapide e turbolente di acqua e sedimenti lungo il canyon. Flussi simili sono ancora oggi attivi al largo della costa di Taiwan, e hanno abbastanza forza per distruggere cavi sottomarini e altre infrastrutture.

"A volte non è possibile far riflettere le persone sul cambiamento climatico e su quanto velocemente questo avvenga. Ecco un esempio in cui nel giro di un paio di migliaia di anni, il Sahara è passato da essere bagnato e umido, con un sacco di sedimenti trasportati nel canyon, a qualcosa che è arido e secco", afferma Wynn.

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